APPROCCI VERSO IL MONDO DELLA SORDITA’
Quanti di voi hanno a che fare da vicino con almeno un sordo tutti i giorni o spesso? Sicuramente molti. Chi perchè ha un caso in famiglia, chi un collega di lavoro, chi per lavoro si trova di fronte ad un cliente sordo...Sono tante le occasioni per incrociarli e noi udenti siamo in pochi a sforzarci di capirli: pretendiamo che siano loro ad uniformarsi a noi per integrarsi, imparando, con notevoli difficoltà, la lingua parlata.
Ma quanti di voi, lettori udenti, si sono sentiti attratti dal loro strano gesticolare per capire come funziona la simbologia del loro linguaggio? Sicuramente tanti, ma pochi hanno poi voluto approfondire. Io sono stata una di quei pochi, pur non avendo in famiglia nessun caso di sordità.
Quella strana gestualità mi aveva sempre affascinato, così veloce e pur così coerente e, qualche anno fa, sull'autobus, tornando a casa dal solito deprimente lavoro a tempo determinato, che svolgevo prima, mi è capitato di vedere da vicino bambini in età di scuola elementare (o primaria, come si deve dire adesso), insieme a donne adulte sorde e udenti che gesticolavano tra di loro.
Alcuni di questi bimbetti miravano a prendere il mio posto, avendo capito che ero quasi arrivata a destinazione, e quando glielo cedetti, dietro incitazione di un'adulta sorda, mi ringraziarono a voce.
Durante le vacanze, un mesetto o due dopo quest'incontro, Tiziana, la ragazza di un mio cugino, che lavorava come cassiera in un grosso ipermercato, in seguito al racconto della mia esperienza, mi disse che aveva insistito molto con i suoi capi affinchè organizzassero per l'azienda un corso base di lingua dei segni, perchè spesso capitavano lì clienti sordi, tra cui alcuni non parlanti o poco. Così Tiziana mi ragguagliò su alcuni segni imparati al corso e che ricordava maggiormente come SI, grazie, buon giorno, come ti chiami ecc.
C'è da aggiungere che il corso che questa mia futura cugina aveva seguito, non era stato tenuto da udenti segnanti (si chiamano così), bensì da insegnanti sordi e parlanti, i quali all'inizio avevano usato la voce poi, man mano non l'avevano più usata e per comunicare con i corsisti avevano usato solo i segni.
Intanto la mia curiosità era cresciuta e, una volta tornata a casa, mi informai subito all'ENS (Ente Nazionale Sordomuti) se erano in programma corsi di qualsiasi genere. Purtroppo in quel periodo non ce n'erano, né erano previsti a causa della mancanza di fondi. Stavano terminando quelli già attivi per chiudere e cominciare da capo.
Passarono 3 anni prima di poter accedere ad un qualsiasi corso base o avanzato.
Il primo che frequentai fu un corso amatoriale di 30 ore, tenuto da un giovane docente sordo al 100%. Solo durante la prima lezione ci fu l'ausilio dell'interprete.
In quel corso ci vennero spiegate tantissime cose che noi udenti diamo sempre per scontate.
Innanzi tutto le lezioni si svolgevano nel massimo silenzio e, man mano che si andava avanti, per comunicare o con l'insegnante o con un altro corsista, bisognava segnare.
Il loro linguaggio non è gestuale ma segnico-gestuale e si chiama Lingua Italiana dei Segni o LIS. I loro sono segni, non gesti, perchè sono simboli di qualcosa di più preciso e meno istintivo dei gesti, che indistintamente sordi o udenti facciamo. E si chiama lingua e non linguaggio, perchè ha una vera e propria struttura grammaticale, come una qualsiasi lingua, anche se più semplice della lingua orale.
Ogni paese ne ha una propria. I segni, contrariamente a quanto si crede, non sono universali, ma diversi in ogni stato così com'è diversa la lingua nazionale. Pensate che perfino da città a città di una stessa regione i segni usati per descrivere qualcosa possono cambiare, proprio come i dialetti; anche se negli ultimi tempi ci si è sforzati di unificare, per lo meno, in una lingua nazionale unica i segni principali, per dar modo anche ai sordi di seguire i media. Lo possiamo vedere, infatti, nei TG o in altri programmi coadiuvati dall'interprete udente e segnante nel riquadro più piccolo. Per fortuna adesso la tecnologia si è evoluta al punto da non isolare più persone con questi deficit; lo possiamo notare con i telefoni con videocamera o con i servizi ponte, il DTS ecc.
COME FANNO I SORDI A CHIAMARSI?
Per chiamarsi tra di loro i sordi, non potendo usare il nome di battesimo, usano il nome-segno.
Che cos'è? E' un segno come gli altri per indicare la persona di cui si sta parlando e a cui ci si rivolge. Di solito, viene preso in considerazione un simbolo che la riguarda come le iniziali del nome o la sua professione o, se il nome è quello di un fiore come Rosa o Margherita, allora si userà il segno del colore o quello che indica il fiore. Oppure può essere preso in considerazione un soprannome che si dà, se ad es. una persona è vivace, spiritosa ecc. si userà il segno che indica quella qualità che la descrive. Il mio nome-segno è infatti un ondeggiare della mano che parte dall'alto della testa e arriva fino alle spalle, dovuto ad una mia caratteristica: i capelli lunghi e ondulati. Anche il mio nick name di un sito a cui sono iscritta sta a significare questo: Onda (i capelli ondulati) + LIS (la conoscenza della Lis).
Per chiamarsi tra di loro i sordi, non potendo usare il nome di battesimo, usano il nome-segno.
Che cos'è? E' un segno come gli altri per indicare la persona di cui si sta parlando e a cui ci si rivolge. Di solito, viene preso in considerazione un simbolo che la riguarda come le iniziali del nome o la sua professione o, se il nome è quello di un fiore come Rosa o Margherita, allora si userà il segno del colore o quello che indica il fiore. Oppure può essere preso in considerazione un soprannome che si dà, se ad es. una persona è vivace, spiritosa ecc. si userà il segno che indica quella qualità che la descrive. Il mio nome-segno è infatti un ondeggiare della mano che parte dall'alto della testa e arriva fino alle spalle, dovuto ad una mia caratteristica: i capelli lunghi e ondulati. Anche il mio nick name di un sito a cui sono iscritta sta a significare questo: Onda (i capelli ondulati) + LIS (la conoscenza della Lis).
COM' ERA E COM' E' LA VITA DEI SORDI
Fino a poco tempo fa per i sordi esistevano solo i collegi, cioè le scuole con annessi il dormitorio e il refettorio. Questo perchè si dava modo alle famiglie, residenti in zone più lontane, di lasciare i figli sordi a studiare lì senza preoccuparsi di accompagnarli ogni giorno e, soprattutto, per dar loro un'istruzione.
Nel 1880 a Milano ci fu un congresso di portata internazionale che sancì la messa al bando delle lingue dei segni nazionali, a favore dell'oralismo. Da quel momento in poi in questi istituti per sordi, fino a pochi decenni fa (forse 20-30) era proibito segnare. I bambini sordi dovevano imparare solo la lingua orale a discapito dei segni, che però non scomparvero mai, anzi! Di nascosto i bambini, pur parlanti, usavano lo stesso i segni, che trasmisero anche a coloro che essendo nati da genitori udenti non avevano familiarità con essi. Ma nonostante ciò, ancora attualmente, qualche sordo adulto tra i 40-50 anni, ospite a suo tempo di uno di questi istituti, non è segnante, ma parla solamente e per apprendere ciò che gli interlocutori vogliono comunicargli deve usare la lettura labiale non sempre facile e comprensibile, oltre che stancante per la vista.
Questi collegi adesso sono stati ridimensionati a scuole aperte prima di tutto ai sordi, ma anche a udenti (facoltosi, perché rimaste private). Si è finalmente capita l'importanza dell'uso dei segni che sono tornati ad essere usati apertamente, perfino assumendo delle figure di riferimento come gli educatori sordi veri e propri, che spesso sono stati essi stessi alunni delle scuole dove lavorano da adulti.
Attualmente si sprona al bilinguismo, cioè la conoscenza della Lis e della lingua parlata.
La comunicazione usata nelle scuole è, principalmente, l' ISE, Italiano Segnato Esatto, utilissimo ai bambini per imparare l'italiano.
Io ho lavorato in uno di questi istituti speciali, il quale prima era un collegio per sole bambine sorde, che spesso restavano anche a vivere lì (ce ne sono ancora alcune anziane, parlanti e non segnanti).Ora questo istituto è una scuola privata retta da un ordine religioso, come tutti quelli di questo settore sono sempre stati, che dà la precedenza di iscrizione ai sordi, ma è aperto anche agli udenti.
Il mio compito di educatrice (visti i corsi avanzati di LIS fatti all'ENS dopo quello amatoriale, ma non da interprete) è stato poco proficuo in quell’istituto perchè ho usato poco la LIS, in quanto ho fatto da sostegno e da jolly, in tutti e tre i gradi scolastici, mentre ora svolgo, prevalentemente, il lavoro d’insegnante nelle scuole statali. Ma questa è tutta un'altra storia.
Fino a poco tempo fa per i sordi esistevano solo i collegi, cioè le scuole con annessi il dormitorio e il refettorio. Questo perchè si dava modo alle famiglie, residenti in zone più lontane, di lasciare i figli sordi a studiare lì senza preoccuparsi di accompagnarli ogni giorno e, soprattutto, per dar loro un'istruzione.
Nel 1880 a Milano ci fu un congresso di portata internazionale che sancì la messa al bando delle lingue dei segni nazionali, a favore dell'oralismo. Da quel momento in poi in questi istituti per sordi, fino a pochi decenni fa (forse 20-30) era proibito segnare. I bambini sordi dovevano imparare solo la lingua orale a discapito dei segni, che però non scomparvero mai, anzi! Di nascosto i bambini, pur parlanti, usavano lo stesso i segni, che trasmisero anche a coloro che essendo nati da genitori udenti non avevano familiarità con essi. Ma nonostante ciò, ancora attualmente, qualche sordo adulto tra i 40-50 anni, ospite a suo tempo di uno di questi istituti, non è segnante, ma parla solamente e per apprendere ciò che gli interlocutori vogliono comunicargli deve usare la lettura labiale non sempre facile e comprensibile, oltre che stancante per la vista.
Questi collegi adesso sono stati ridimensionati a scuole aperte prima di tutto ai sordi, ma anche a udenti (facoltosi, perché rimaste private). Si è finalmente capita l'importanza dell'uso dei segni che sono tornati ad essere usati apertamente, perfino assumendo delle figure di riferimento come gli educatori sordi veri e propri, che spesso sono stati essi stessi alunni delle scuole dove lavorano da adulti.
Attualmente si sprona al bilinguismo, cioè la conoscenza della Lis e della lingua parlata.
La comunicazione usata nelle scuole è, principalmente, l' ISE, Italiano Segnato Esatto, utilissimo ai bambini per imparare l'italiano.
Io ho lavorato in uno di questi istituti speciali, il quale prima era un collegio per sole bambine sorde, che spesso restavano anche a vivere lì (ce ne sono ancora alcune anziane, parlanti e non segnanti).Ora questo istituto è una scuola privata retta da un ordine religioso, come tutti quelli di questo settore sono sempre stati, che dà la precedenza di iscrizione ai sordi, ma è aperto anche agli udenti.
Il mio compito di educatrice (visti i corsi avanzati di LIS fatti all'ENS dopo quello amatoriale, ma non da interprete) è stato poco proficuo in quell’istituto perchè ho usato poco la LIS, in quanto ho fatto da sostegno e da jolly, in tutti e tre i gradi scolastici, mentre ora svolgo, prevalentemente, il lavoro d’insegnante nelle scuole statali. Ma questa è tutta un'altra storia.
Prima di chiudere la stesura di questo post, volevo segnalarvi un paio di libri di piacevole lettura sul mondo dei sordi: 1) IL SILENZIO INTORNO di Frances Itani e 2) VEDERE VOCI di Oliver Sacks, l'autore di Risvegli.
1) IL SILENZIO INTORNO - Il primo di questi due libri è un romanzo ambientato in Canada ai primi del 900. La protagonista Grania, nata udente, per una febbre di scarlattina, a 5 anni resta sorda, ma grazie al costante sostegno della nonna e della sorella maggiore, che la incoraggiano sempre a non arrendersi , riesce a non temere il mondo esterno e a reimparare a parlare e a leggere il labiale.
A 9 anni, pur avendo frequentato un anno di scuola per udenti insieme alla sorella, viene iscritta finalmente all'istituto per sordi normodotati dove resterà per altri 9-10 anni e dove imparerà la lingua dei segni, che in quell'istituto non era proibita.
Anni dopo, Grania, rimasta a lavorare per l'ospedale della scuola, incontrerà un bellissimo ragazzo udente, Jim, aiutante medico, il quale dopo esser diventato suo marito, andrà via per alcuni anni a combattere durante la prima guerra mondiale.
Il romanzo è a lieto fine, ma pur avendo una trama originale e insolita, è piuttosto spento nei toni ed è raccontato in modo distaccato e poco partecipe. I personaggi, soprattutto quello di Grania, la protagonista, non hanno quello spessore necessario a rendere il libro memorabile. Infatti, secondo me, dopo averlo letto, non lascia traccia, se non per il fatto che tratta di un argomento a me familiare. E' comunque un romanzo leggero e ideale per avvicinarsi e capire il mondo dei sordi.
L'edizione originale rilegata è del 2004, edita da Frassinelli, p. 369; esiste però anche un'altra edizione (economica)uscita per la Sperling Paperbacks, sempre con 369 pag. Entrambe sono trovabili in libreria o in internet o nei club librari come Mondolibri.
A 9 anni, pur avendo frequentato un anno di scuola per udenti insieme alla sorella, viene iscritta finalmente all'istituto per sordi normodotati dove resterà per altri 9-10 anni e dove imparerà la lingua dei segni, che in quell'istituto non era proibita.
Anni dopo, Grania, rimasta a lavorare per l'ospedale della scuola, incontrerà un bellissimo ragazzo udente, Jim, aiutante medico, il quale dopo esser diventato suo marito, andrà via per alcuni anni a combattere durante la prima guerra mondiale.
Il romanzo è a lieto fine, ma pur avendo una trama originale e insolita, è piuttosto spento nei toni ed è raccontato in modo distaccato e poco partecipe. I personaggi, soprattutto quello di Grania, la protagonista, non hanno quello spessore necessario a rendere il libro memorabile. Infatti, secondo me, dopo averlo letto, non lascia traccia, se non per il fatto che tratta di un argomento a me familiare. E' comunque un romanzo leggero e ideale per avvicinarsi e capire il mondo dei sordi.
L'edizione originale rilegata è del 2004, edita da Frassinelli, p. 369; esiste però anche un'altra edizione (economica)uscita per la Sperling Paperbacks, sempre con 369 pag. Entrambe sono trovabili in libreria o in internet o nei club librari come Mondolibri.
2) VEDERE VOCI - Il secondo libro è del dottor Oliver Sacks, autore del famoso Risvegli, da cui fu tratto l'omonimo e bellissimo film con Robert De Niro e Robin Williams, è un saggio del 1999 edito da Adelphi di pag. 256 in brossura, trovabile tranquillamente sia in libreria che in internet.
Da buon medico, ricercatore e curioso delle novità, Sacks narra qui la sua esperienza personale trascorsa nell'unica università al mondo per soli sordi, la Gallaudet University, frequentata pure da udenti, tutti però rigorosamente segnanti.
Vedere voci è scritto in maniera piacevole e accessibile anche a chi non ha molta dimestichezza con i termini medici e specifici, visto il nutrito apparato di note.
Quando Sacks andò, dietro invito, in questa famosa università non conosceva la lingua dei segni americana, l'AOL (la più diffusa e usata tra sordi di diverse nazioni), e, da buon neurologo, si meravigliò molto dell'acutissima capacità visiva che sviluppano i sordi, per vivere e comunicare tra loro e costituire una comunità.
La sua è un'indagine che tocca i problemi fondamentali del rapporto tra parola, immagine e cervello.
E' superfluo dire che è un libro unico e che consiglio caldamente di leggere.
Da buon medico, ricercatore e curioso delle novità, Sacks narra qui la sua esperienza personale trascorsa nell'unica università al mondo per soli sordi, la Gallaudet University, frequentata pure da udenti, tutti però rigorosamente segnanti.
Vedere voci è scritto in maniera piacevole e accessibile anche a chi non ha molta dimestichezza con i termini medici e specifici, visto il nutrito apparato di note.
Quando Sacks andò, dietro invito, in questa famosa università non conosceva la lingua dei segni americana, l'AOL (la più diffusa e usata tra sordi di diverse nazioni), e, da buon neurologo, si meravigliò molto dell'acutissima capacità visiva che sviluppano i sordi, per vivere e comunicare tra loro e costituire una comunità.
La sua è un'indagine che tocca i problemi fondamentali del rapporto tra parola, immagine e cervello.
E' superfluo dire che è un libro unico e che consiglio caldamente di leggere.
Per chi volesse andare ancora avanti con l'argomento e approfondire lo può fare con la lettura dell'esperienza diretta di una vera sorda, narrata ne IL GRIDO DEL GABBIANO di Emanuelle Laborit, nipote del più famoso ricercatore.
Emanuelle, nata sorda, ha visto spalancarsi le braccia del mondo imparando la lingua dei segni francese nell'istituto che frequentò.
Non ricordo per quale casa editrice è uscito qui in Italia, però è facilissimo trovarlo perchè è uno dei libri più pubblicati negli ultimi anni.
In più, se avete la possibilità, tanto per vedere con gli occhi il mondo e la dimensione dei sordi, vi ricordo che c'è sempre lo splendido film, ambientato in un college americano Figli di un Dio minore, del 1989, la cui protagonista Marlee Matlin è proprio sordomuta e grazie a questa interpretazione vinse l'oscar come miglior attrice protagonista.
Bene, mi sembra di aver detto tutto o quasi sul mondo dei sordi e la loro affascinante lingua. Ho trascurato, certamente i dettagli più tecnici e specifici, ma spero di essere stata sufficientemente chiara.
Alla prossima.
Emanuelle, nata sorda, ha visto spalancarsi le braccia del mondo imparando la lingua dei segni francese nell'istituto che frequentò.
Non ricordo per quale casa editrice è uscito qui in Italia, però è facilissimo trovarlo perchè è uno dei libri più pubblicati negli ultimi anni.
In più, se avete la possibilità, tanto per vedere con gli occhi il mondo e la dimensione dei sordi, vi ricordo che c'è sempre lo splendido film, ambientato in un college americano Figli di un Dio minore, del 1989, la cui protagonista Marlee Matlin è proprio sordomuta e grazie a questa interpretazione vinse l'oscar come miglior attrice protagonista.
Bene, mi sembra di aver detto tutto o quasi sul mondo dei sordi e la loro affascinante lingua. Ho trascurato, certamente i dettagli più tecnici e specifici, ma spero di essere stata sufficientemente chiara.
Alla prossima.
Ciao onda....quella finestra dei virus mi appariva quando aprivo il blog di Stefy (lucestelle)...e di altri che ora non sono più qui...e poi nel mio... , ..ma da un paio di giorni questo non succede più dopo che ho eliminato quanto sapevo di eliminare (forse)... , ...buon fine settimana...un bacione...Loris...
RispondiEliminaCiao Onda...Complimenti per il post interessantissimo grazie al quale ho appreso cose che ignoravo...
RispondiEliminaA presto ;)
Ciao Ondamagis,grazie di essere passata e così di farmi conoscere il tuo blog.
RispondiEliminaAvevo letto spesso dei tuoi commenti nei blog di amici che abbiamo in comune,mi sono sempre ripromesso di passare a vedere il tuo blog,ma alla fine,il tempo è sempre poco e da una cosa,nel web,è sempre facile andare a finire,navigando e incuriositi,in altre.....
Mi sono letto questo bellissimo,post,davvero interessante ed istruttivo,non ci si rende mai veramente conto delle situazioni se non ci si trova dentro,le hai spiegate molto bene e con sensibilità.
Ti faccio i miei complimenti e ti aggiungo nei link amici,così sono sicuro di tornare a trovarti e non ho più scuse.
Io avevo 2 zii,marito e moglie,entrambi sordomuti,uno era naturalmente zio di sangue e la zia aquisita,tutti e 2 sordomuti.
Non mi intendo di queste cose,ma ricordo che da bambino sentivo spesso nei discorsi di famiglia che alla mia nascita c'era molta preoccupazione perchè io potessi nascere sordomuto.
Purtroppo sono scomparsi quando io ero molto piccolo e non ho mai potuto imparare questa comunicazione.
Ti faccio un saluto e a presto.
Ciao lena , una pagina interessantissima !!! Complimenti come sempre. Buona domenica
RispondiEliminaUn saluto veloce e complimenti per il Blog!
RispondiEliminaNon sono toccata da questo tema in modo diretto, insomma non conosco proprio nessuno con questo problema, ma naturalemnte e' un aspetto interessante della vita che tu hai trattato in modo corretto e piacevole.
RispondiEliminaBrava, ti si legge sempre volentieri e in questo caso si imparano anche cose interessanti.
ciao
interessantissima questa carrellata. Io ho un'amica logopedista che mi racconta storie affascinanti e incoraggianti
RispondiEliminaciao marina
Anche se la vENERE DI tIZIANO E QUELLA DI gIORGIONE SONO IDENTICHE...IO...OGGI...HO PRESENTATO QUELLA DI gIORGIONE...MENTRE QUELLA DI tIZIANO L'HO PRESENTATA paio di mesi FA... , ..MANDI MANDI ...LORIS...
RispondiEliminaciao!interessante questo post!Grazie dei tuoi passaggi nel mio blog..è un periodo in cui sono molto presa dal lavoro e quindi mi dedico (quando posso) ai siti di opinione, che sono di più rapido utilizzo :-) Spero di riuscire a dedicare prima o poi un pò più di tempo al blog, rendendolo anche più leggibile. A presto!!ps aprendo il tuo blog mi è arrivato un messaggio dal mio antivirus dicendo che metteva un trojan in quarantena..accidenti a 'sti virus!!
RispondiEliminadimenticavo!!Altroconsumo alla fine aveva risposto alla mia mail: mi hanno chiesto se ero disposta ad accettare una comunicazione a dooyoo in nome e per conto mio, oppure se fare un'azione collettiva sempre che il numero di utenti fosse consistente e ci fossero prove utili e nel caso di contattarli. Sinceramente per ora non ho nè il tempo nè la volontà di muovermi da sola. Comunque la conservo..non si sa mai per il futuro. Se ti interessa vederla te la giro in forma privata. ciaoo!!!
RispondiElimina``°`º¤ø,¸¸,.•**•.¸(¯`•.¸(¯`•.¸ ♥ ¸.•´¯)¸.•´¯)¸.•**•.,¸¸,ø¤º°`*`°``
RispondiEliminastò facendo un giro a salutare gli amici di tutti i blog da me preferiti e ad augurare Buona Pasqua. Ciao da Maria
RispondiEliminaInteressante, utile, informativo. Grazie.
RispondiElimina(Mia madre è sorda)
Un sorriso silenzioso ma spero ugualmente eloquente.
Mister X di Comicomix
Ciao Lena , Un passaggio per augurarti una serena Pasqua.
RispondiEliminaCiao Lenuccia... ti auguro una buopna serata... mandi mandi ...Loris :-*
RispondiEliminaCiao cara, complimenti per questo post molto interessante.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata!
Maddy.
non conosco nessun sordo ma ho trovato davvero interessante questo post.Forse sarebbe ancora + interessante seguire quel corso, soprattutto x capire quante cose non sono scontante nel linguaggio dei segni.
RispondiEliminaDavvero ben fatto con questo post!
P.s. ti ho risposto a qlla domanda. Ti auguro un buon fine settimana ^__^
Il Paradiso Dei Dannati
http://paradisodeidannati.blogspot.com
Ti ho risposto qui.
RispondiEliminaIl Paradiso Dei Dannati
http://paradisodeidannati.blogspot.com
Sono d'accordo con questo.
RispondiEliminaE 'importante da dire e per informare i cittadini circa il rischio di sordità.
imparato molto
RispondiEliminanecessita di verificare:)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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RispondiEliminaciao..
RispondiEliminaho letto da poco "vedere voci" stupendo.. mi ha insegnato davvero tanto...!!
hai da consigliare altri libri belli oltre al "il silenzio intorno" sempre su quell'argomento??