DIRITTI D'AUTORE

Salve, amici, siate i benvenuti nel mio spazio personale in cui prendono forma le passioni che alimentano la mia vita.
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giovedì 27 novembre 2008

Il mio Sole

Giusto per farmi viva ogni tanto, vi propongo qui una versione inedita di me stessa: poetessa. Che faccia ridere o meno, che non sia mai stata particolarmente portata per scrivere poesie, lo so, però ci tengo lo stesso a pubblicare qui questo mio tentativo.


E' molto triste, è vero, perchè è stata scritta in un momento di particolare sconforto, ma esprimeva tutto ciò che avevo dentro.
Spero non dispiaccia la versione poetica di Ondamagis.
Eventualmente ci sono delle inesattezze o licenze poetiche troppo "LICENZIATE" ^____^, abbiate pietà... sono solo una pivella!!!!


IL MIO SOLE



Tu eri il sole per me,
il sole più bello,


il più fulgido,
quello più accecante,
il più limpido e splendente.



Il mio sole personale,
che m'inondava di luce
e mi ricopriva d'amore,
mentre,
ancora attonita e incredula,
restavo, titubante, a chiedermi:
come mai tanta fortuna?


Come mai meritavo tanto?



La tua presenza nella mia vita
ha portato tanta luce,
una luce pura,
che ha illuminato
la mia esistenza
grigia e disperata,
quando arrivasti.
Che mi indusse a ricredermi
che non era poi tutto da buttare via,
che da una scintilla,


anche minima,
si potesse accendere un fuoco,
un fuoco nuovo,


vivo e ardente,
pieno di speranza e di positività…

Appoggio la fronte sul mio braccio
per rievocarti,
per rivederti
(non mi è rimasto che questo di te),
per parlarti,


per sentire ancora la tua voce,
quella voce tanto amata,
che mi rendeva così felice
e che non ho più udito
inghiottita dalla lontananza,


risucchiata dalle spire del dolore
di quel brusco distacco…





E me ne sto qui,
seduta,
sola,
a osservare,


disperata,
condividere la tua felicità
con chi ha preso il posto mio,
nel tuo cuore,
nelle tue confidenze…



E mi chiedo ancora,
amore mio,
in cosa posso aver sbagliato?
So di averti ferito profondamente
scappando via da te,


ma ero così confusa,
così spaventata
dall'intensità dei miei sentimenti!





Quanto amore avrei voluto darti…


Con quante buffe tenerezze
avrei voluto ricoprirti…


Con quali parole intriganti
avrei voluto sedurti...



Adesso qui,
vicino a me,
non c'è altro che il nulla,
il vuoto più assoluto
che mi fa disperare
e mi riporta,
con la mente,
sempre verso di te…



Non ci sei più,
ma dentro di me
sei più vivo che mai,
alimentato dall'amore che fu.

Oggi,
per me,
il sole non brilla più.



sabato 8 novembre 2008

La mia città ideale - Omaggio al mio poeta del cuore

Ciao a tutti, cari amici bloggers, dopo un lungo periodo di assenza torno qui per continuare ad arricchire il mio percorso in questo blog che, pur se non apprezzato direttamente, noto, dai contatori e dalle statistiche delle entrate, che è molto ricercato, in particolare post come quelli della sezione
 Didattica e quello sulla sordità, Per questo vi ringrazio di cuore. 
Ora posso procedere, ma prima di tutto mi dò un BENTORNATA, poi vado avanti.

TRIESTE 
Avrei dovuto pubblicare questo post il giorno dell'anniversario del 4 novembre, ma l'ora tarda e tutte le penose vicissitudini verificatesi in settimana, mi han
no impedito di farlo. Eccola qui però! Ecco qui il mio omaggio a Trieste, una città tanto amata e a cui era da tempo che dovevo quest'omaggio, sempre rimandato.Ora ce l'ho fatta, mia bella Trieste, ed eccomi 
qui a mantenere la mia promessa!Il desiderio che mi ha spinto a stendere un post su questa città tanto amata è sicuramente derivato dagli studi che sto effettuando e che (chi mi conosce sa già) riguardano Saba e la sua città, cioè Trieste; e il viaggio svolto l'anno scorso, proprio di questi tempi, sulle tracce del mio poeta del cuore, Saba appunto!
Che dire di Trieste che non sia stato già detto nella rete o dalle guide?
Che è una bella città?
Non è vero, è splendida!Che unisce in un'unica soluzione un mare ineguagliabile e una montagna altrettanto incomparabile?

Si sapeva già!

Che è famosa più per la sua bora che per i suoi monumenti?
Risaputo!

Che annovera figli del calibro di Umberto Saba, Italo Svevo, Claudio Magris, Virgilio Giotti (pur se nativo di Gorizia), ecc.?
Tutti conosciuti!

Che è antica e moderna allo stesso tempo? Lo sapevamo già!

Che ha un glorioso passato militare oltre che storico e culturale?
Vero!

Io, comunque, qui non ho intenzione di scrivere della città, dei suoi monumenti, descrizione che potrete trovare su qualsiasi guida o anche in rete, bensì voglio solo
ricordare che questa splendida città, il 4 novembre, ricorrenza a ridosso della festa del patrono S. Giusto, festeggia con una bellissima parata militare, che parte dal molo Audace (l'ex molo S. Carlo di sabiana memoria) e arriva fino in piazza Unità d'Italia, lo sbarco degli "Italiani", nel 1918, giunti appositamente lì per liberare una terra che geograficamente apparteneva loro, ma che politicamente era sotto l'impero asburgico! (Io ho assistito a questa commemorazione proprio l'anno scorso).
E', infatti, noto che questa città è, ancora adesso, territorio comune di italiani, sloveni,
croati, ebrei e anche musulmani di ogni nazione, i quali appartenenti alla religione islamica detengono il primato di avere il cimitero musulmano più grande d'Europa!
Mi fu, infatti, riferito nella mia ultima visita a Trieste, che gli adepti dell'islam chiesero di fondare una grande moschea, visto il cimitero e la vicinanza con paesi europei di religione musulmana; tale costruzione fu però loro negata perché Trieste era stata già martoriata abbastanza, insieme a Trento, fino agli anni '50, trovandosi in una posizione geografica strategica per i numerosi e golosi vicini confinanti, i quali sono ancora propensi a metterle le mani addosso. Pertanto, non ne fu fatto mai niente onde evitare di esser teatro di altri scontri non desiderati.
Anche quando scoppiò la guerra in Iraq, agli alleati degli Usa fu negato l'accesso delle truppe che dovevano recarsi in medio oriente: sarebbe stata una compromissione fatale! Saggia, quindi, la decisione della regione autonoma Friuli Venezia Giulia, di cui Trieste è capoluogo, di non mischiarsi a nessuna di queste beghe
Pensate che il crogiolo di razze ed etnie, qui, ha perfino permesso che, nello stesso cimitero cristiano, ci sia un altrettanto vasto 
cimitero di un' altrettanto grande religione mondiale: l'ebraismo!Pensate che è ancora perfettamente conservato e ristrutturato il famoso ghetto ebraico, ora divenuto zona esclusivamente chic del centro storico ricco di antiquari e di barettini tutti in stile retrò.
Il pout-pourrie presente in questa grande e bellissima città è riconoscibile anche dai suoi palazzi: sontuosi edifici di stile mitteleuropeo, mescolati a cupole orientaleggianti di chiese ortodosse e sinagoghe ebraiche; palazzi di moderni e squadrati condomini mescolati a inconfondibili e preziose costruzioni venete ecc.

Ma la cosa che più distingue questa splendida città da moltissime altre è la sua vicinanza al mare: dalla piazza Unità d'Italia, dove c'è il monumento dei Quattro Continenti (perché inizialmente si credeva fossero realmente 4), dove si trovano palazzi spettacolari come quelli degli assicuratori Lloyds e Generali o il palazzo del Governo, o l'esclusivo Caffè degli Specchi e l'antico suono dei Mori che dall'alto del loro campanile segnalano l'ora, se si attraversa la strada e ci si dirige al molo, ci si troverà direttamente sul mare, il quale basta poco perché ci lambisca i piedi.

Solo una strada divide il mare dalla piazza e questa piazza, oltre ad essere già di suo bellissima, è tutta costellata di lampadelle azzurrine poste a terra, che rendono ancor più invitante il passeggiarci sopra!

Grazie al suo passato veneto, a Trieste sarà possibile imbattersi in un pezzo raro di Venezia staccata dalla sua origine: Via del Canal Grande! Una vera e propria chicca veneziana, col canale e le barche attraccate, che non possono più uscire se la marea si alza, raggiungendo, di conseguenza, l'altezza dei ponti alle due estremità della via.
Proprio in questa strada sarà possibile trovare la statua di un famoso irlandese: James Joyce, che, folgorato dallo splendore tergestino, dimenticò i fasti dublinesi!

Tergestino...si tergestino, perché prima di tutto la mia città ideale è stata anche romana, quindi chiamata Tergeste!

E' evidente, questo, nelle testimonianze architettoniche come quella del glorioso e bellissimo teatro, così ben conservato, che prende vita in estate con i suoi splendidi spettacoli al pari di altri colleghi in altre città dall'altrettanto ricco e glorioso passato, come ad es. Verona.

Ma devo dire ancora?

Il castello di Miramare di Massimiliano d'Asburgo, non vi dice niente? Sicuro?
E la Barcola? Neanche questa?
E Opicina, il Carso, S. Giusto, il Tocai con la c, senza la k,...neanche questi altri?
Beh, se è così propongo, per scoprire questi nomi cosa siano, di farci un saltino, giusto per respirare un po' d'aria buona, mangiare bene e bere grappa di produzione (mai come in questa città, mi capitò di trovare tanta grappa genuina nelle pubbliche
postazioni, nemmeno nella vicina Udine, che pur può vantarsi di giganti produttori come la Nonino!).

Ma questa è un'altra storia.

LA MIA DESCRIZIONE

Ho descritto qui volutamente solo un saggio antologico di cos'è in realtà questa città. Per questo non ho la pretesa di definire questo post un'illustrazione di qualcosa di preciso: questa è la MIA Trieste, quella che io ho vissuto e ho visitato volentieri più di una volta, nonostante i piedi urlanti dal dolore a furia di continuare imperterrita ad andare in giro!

Prima di CONCLUDERE, vorrei ricordarvi di non commettere il mio errore: non dite mai ad un triestino che la sua città è nel Friuli e lui un Friulano (SCUSA LORIS/Sauvage27, altro stimato blogger, per chi non avesse capito), perché vi risponderà che è un Giuliano e che Trieste è nella Venezia Giulia!!!! 

Io lo rifeci ancora la seconda volta che ci andai. Ero a Muggia, l'ultimo paese italiano al confine con la Slovenia. Tirava una boretta non indifferente e i traghetti non avevano la minima intenzione di spostarsi da Trieste a dove mi trovavo io. 

A pranzo in un ristorantino tipico, scambiando qualche parola col proprietario, un romano sposatosi con una donna del posto, gli chiesi cosa ci facesse un romano in Friuli, ormai chiaramente naturalizzato "friulano"...subito, a quelle parole sentii levarsi alle mie spalle un mormorio di disappunto.

Era seduta una giovane coppia, il cui sposo mi apostrofò alquanto piccato: - Friulano? Giuliano piuttosto! Qui siamo nella Venezia Giulia! -
Mi corressi subito, facendo attenzione, in seguito, a non sbagliare più.
Triest xè semper Triest! (ho scritto bene? Mi correggano gli amici triestini che leggono). 

E se ci andrete, fate caso alla buffa parlata molto simile a quella veneziana. Io l'ho trovata comicissima tanto da stare per minuti interi ad origliare ciò che diceva la gente in dialetto. Risulterà un po' ostica a chi è distante geograficamente dalla zona, ma se avrete visto qualche commedia in vernacolo di Goldoni, e avrete capito ciò che è stato detto, non sarà così difficile decifrare almeno qualcosina della parlata tergestina.

Ho finito, non mi resta che augurarvi buon viaggio e buon divertimento!
Trieste vi aspetta!

ATTENZIONE: si rischia di lasciarci il cuore!!!

E come tutte le città o qualsiasi altro luogo geografico anche Trieste offre i suoi vantaggi e svantaggi, tra cui la presenza della bora, ma se non ci fosse non sarebbe lei!

Dedicata alla mia cara amica triestina M. V.
PS: fatti viva! ^______^