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martedì 12 febbraio 2008

VENTI D' OCCIDENTE



PREAMBOLO
Sicuramente molti di voi che hanno già letto le mie opinioni, di fronte a questa mia nuova un’ esclamazione potranno dare prima di leggere: ancora la Cina? E dagli con questa Cina!
Alla domanda se sono fissata con la Cina, beh...si, lo confesso, è un mio debole.
Adoro la plurimillenaria e raffinatissima cultura cinese, pur con le sue tradizioni e le sue stridenti contraddizioni. Per questo lasciatemi sfogare lo sviscerato amore verso questo adorabile paese.
Ma passiamo al libro vero e proprio.
Anche se "bazzicavo" già la cultura cinese (vedi Yu Hua e Jung Chang) non avevo mai letto niente, né conoscevo Pearl S. Buck, vera e propria capostipite di un filone letterario, che all'epoca in cui scriveva, era appena appena nato: il contrasto tra due culture: quella mite e contemplativa cinese-orientale e quella dinamico-pragmatica degli invasori occidentali. Il risultato, se si considera che la Buck era americana, da un punto di vista estraneo è eccezionale, perchè la Buck ha scritto sempre come una vera cinese, essendo quasi nata lì. Ma delle sue notizie biografiche ci occuperemo più tardi.

VENTO DELL’EST: VENTO DELL’OVEST è composto da tre racconti: il primo, da cui prende il titolo il libro; 2) La prima moglie; 3) La vecchia madre.
Il racconto migliore, di solito il più commentato, è il primo e più lungo.
Il periodo storico, comune a tutti e tre, sono i primi decenni del 900, quando ormai l'Impero si era già dissolto (1911-12).
Vi è narrata la vicenda di Kwei-Lan, una ragazza educata e vissuta secondo la più classica tradizione cinese.
Promessa sin dalla culla ad un giovane, dalla famiglia, Kwei-Lan, da sposata, si troverà con sorpresa e sgomento di fronte ad un marito completamente diverso da ciò che si aspettava, cioè un giovane sposo cinese nel senso tradizionale del termine, il quale da lei attendeva di esser servito e riverito e che poteva decidere come e quando esercitare i propri diritti coniugali. In pratica, un padrone.
Suo marito non è così. E' un giovane medico che ha studiato per dodici anni in occidente, precisamente negli USA, luogo dove spesso si recavano i giovani cinesi del tempo per completare o approfondire, specializzandosi, gli studi intrapresi. Frequentemente, gli studi in questione, riguardavano il settore medico-scientifico, proprio come il marito e il fratello della protagonista. Ed è proprio alla moglie di suo fratello che si rivolge, chiamandola sorella, all'inizio del racconto, per narrarle le sue vicissitudini post-matrimoniali. Con lo scorrere della lettura si capirà perchè la ragazza ci tiene a raccontare alla cognata la sua esperienza.
Pur profondendosi in numerosi sforzi e prodigandosi tanto nella cura del proprio corpo per attirare l'attenzione del coniuge, con cui per oltre quattro mesi dal giorno del matrimonio, non ha ancora instaurato il benchè minimo rapporto, figuriamoci quello sessuale-sentimentale, Kwei-Lan cercherà di chiarire con lui, prima, con sé stessa poi, quali sono gli elementi di disaccordo. Cercando di dialogare una sera, il marito di Kwei-Lan, da buon medico qual è, le farà notare ad es. tutta l'inutilità dell'avere i piedi fasciati, disegnandole perfino lo stato che assumono le ossa quando vengono bendate così strette. Oppure l'importanza della pulizia ecc.
Per Kwei-Lan è un vero e proprio bombardamento di novità oltre che una catastrofe, perchè per attrarre quel marito, o almeno per diventargli amica, significava dover cambiare, e in modo radicale.
Recatasi a far visita alla madre, un bel giorno, ancora perfettamente vergine, non saprà nascondere, di fronte agli occhi acuti e indagatori della genitrice, la verità e le racconterà tutto, proprio tutto, anche il motivo per cui non ha ancora concepito un figlio.
Messa di fronte a questo stato di cose la madre, in armonia con la tradizionale educazione femminile cinese, volta all'obbedienza del proprio uomo, le consiglia con saggezza, pur essendo contraria alle intrusioni occidentali, di piegarsi al volere del marito e di ascoltare ciò che lui le ordina di fare. Detto così sembra trattarsi del solito obbedire, ma per Kwei-Lan è una vera rivoluzione quella che l'aspetta.
Pian piano la giovane sposa, grazie all'abnegazione e all'amore che la lega al giovane marito, riuscirà ad adeguarsi, ma pagando un prezzo piuttosto alto: la rinuncia ad una parte della sua identità e della sua sensibilità femminile, ricompensata però dalla felice intesa coniugale e dall'arrivo del sospirato figlio.

I guai però se sono finiti per Kwei-Lan non sono terminati per la sua famiglia.
La ragazza ha un fratello che, come il suo sposo, ha studiato in America e come loro due era stato promesso sin dalla culla ad una ragazza che, si dà il caso, sia poco avvenente. Ma non tanto questo il punto. E' il fratello di Kwei-Lan che questa volta porta scompiglio nella vita di famiglia. Sta per ritornare in Cina, ma con una donna… occidentale, già sua moglie, a quanto pare.
A poco serviranno gli sforzi che farà il giovane per fare accettare la moglie americana ai genitori.
La madre ne morirà, uccisa anche dal dolore delle invidie delle numerose concubine del marito.
Il padre lo disconoscerà come figlio e lo diserederà; al suo posto riconoscerà il primo figlio maschio avuto da una delle concubine, la quale prenderà perfino il posto di prima signora della defunta moglie.
Solo Kwei-Lan e suo marito saranno dalla parte del giovane e riconosceranno il matrimonio con la donna occidentale, che si prodiga e si sforza per imparare la difficile lingua del marito, decisa a vivere accanto a lui e al figlio giunto più tardi in quella Cina che le è così ostile.
Ecco spiegato il motivo per cui Kwei-Lan, all'inizio del racconto, si rivolge alla cognata con queste parole: - Posso dire queste cose a te, sorella, come non potrei a una sorella vera. Che cosa capirebbe lei della mia stessa gente, dei lontani paesi dove per dodici anni visse mio marito? Neppure potrei parlare liberamente con una delle straniere che non conoscono il nostro popolo, né i costumi che abbiamo conservato sin dai tempi dell'antico Impero? Ma tu? Tu hai vissuto fra noi per tutti i tuoi anni. Appartieni, è vero, alle terre dove mio marito studiò sui libri occidentali; ma non potrai non capire. Dico la verità. Ti ho chiamata sorella: ti dirò tutto -.
Che incipit, vero? Con un incipit del genere vien voglia solo di divorare un libro e Vento dell'est: vento dell'ovest è uno che rientra proprio nella categoria "DIVORABILI".


LA PRIMA MOGLIE
Ne La prima moglie, il secondo racconto, il contesto è simile al primo. La protagonista è un buona moglie cinese, madre di due bambini, amatissima dai suoceri che la considerano la benedizione della loro vecchiaia, non avendo una figlia femmina.
Il marito, come tanti altri giovani, è all'estero a studiare. Al suo ritorno, pur trattando con gentilezza la moglie, le farà notare di essere cambiato sfuggendole in continuazione e rifiutando le sue cortesie.
Annunciato il suo cambiamento il giovane chiederà alla moglie di adeguarsi. La donna, pur con molta fatica accetterà di frequentare una scuola per "acculturarsi" e non far sfigurare il marito. Ma la tradizione e le abitudini radicate su di lei avranno la meglio e la donna si arrenderà.
Tenuta all'oscuro di tutto, dal rammaricato suocero, la giovane, in seguito, verrà a sapere direttamente dal coniuge della volontà di divorziare e di portarle via perfino i bambini, che dovranno per il loro bene godere dei benefici dell'istruzione sua e della nuova moglie, oltre che del vantaggio di andare a scuola.
Di fronte a un quadro simile la povera donna, non potendone più, soccomberà. E, nella convinzione che la sua assenza sarebbe stato un bene per tutti, si impiccherà proprio nella camera dove aveva dormito con i figli per tanti anni.


LA VECCHIA MADRE
Il terzo ed ultimo racconto La vecchia madre, infine, narra di un'anziana donna costretta a vivere in casa del figlio sposato ad una donna che, come lui ha abbracciato i rivoluzionari cambiamenti della cultura occidentale.
La donna, pregna di tradizione, non capirà perchè mai, ad es. il figlio e la nuora non vorranno che lei immerga le bacchette nella scodella contenente il cibo per tutti. Un tempo, ricorda lei, ognuno poteva attingere con le proprie bacchette. Lo avevano sempre fatto quando si mangiava insieme. Né, di conseguenza, capisce il motivo per cui ognuno, in quella casa, doveva servirsi la porzione desiderata nel proprio piatto e basta. Era diventato tutto molto strano, da quando questi figli si erano occidentalizzati!.
L'epilogo di questa storia volgerà non alla morte dell'anziana donna, ma ad un altro ben più tragico. Il figlio, non sopportando più la vecchia madre, ancorata alle tradizioni, avrà un'ennesima e definitiva discussione con lei, al termine della quale constaterà che la sua lucidità mentale vacilla ed è tempo dunque di metterle una sorveglianza costante, perchè la donna dà segni di squilibrio: si lamenta in continuazione di essere maltrattata e minaccia di impiccarsi. E il figlio corre ai ripari ponendovi quello che, per lui è il rimedio migliore.
E' ancora presente qui lo scontro tra due culture opposte, ma in maniera insanabile da entrambe le parti. Se la madre non può arrivare a tanto, neanche il figlio e la nuora, dall'alto della loro cultura, fanno qualche sforzo verso di lei. Tutt'altro. Le rinfacceranno che è fortunata ad avere un figlio la cui moglie è disposta ad ospitarla, vestirla e sfamarla.


RICAPITOLANDO in questi tre racconti delicati e commoventi, viene fuori una triste situazione a cavallo tra due culture, una vecchia millenaria e foriera di certezze e una nuova rivoluzionaria, che traumatizza per il repentino contatto con la novità apportatrice di radicali cambiamenti.

Vento dell'est: vento dell'ovest è, come ho già detto, il primo libro che leggo di Pearl S. Buck e devo dire che l'ho trovato fantastico. L'edizione che possiedo è quella che allegavano al quotidiano La Repubblica, edizione sobria, ma che si conserva bene.


CONSIDERAZIONI PERSONALI
Vento dell'est: vento dell'ovest è un libro che mi sento di consigliare a tutti anche a coloro che sono a digiuno di cultura cinese o a chi non la ama particolarmente, perchè essendo una raccolta di racconti non dà modo al lettore di annoiarsi, anzi lo avvicinano e gli forniscono elementi sufficienti alla stimolazione di un probabile nascente interesse, che potrà poi sempre essere approfondito con autori dello stesso filone come la stessa Buck, Han Suyin (Finchè verrà il mattino e L'amore è una cosa meravigliosa ecc.) o Bette Bao Lord (Luna di primavera, Voci di primavera, Il cuore di mezzo), Yu Hua (Vivere!, Cronache di un venditore di sangue, Le cose del mondo sono fumo ecc.), Jung Chang (Cigni selvatici) e così via.


NOTIZIE BIOGRAFICHE (tratte dal secondo risvolto della sovracoperta) - Pearl Sydenstricker nacque in Virginia nel 1892 e morì nel Vermont nel 1973. Figlia di un missionario presbiteriano, ancora neonata, si trasferì con la famiglia in Cina dove rimase fino al 1900, quando la rivolta dei Boxer li costrinse a rifugiarsi da Chin-Kiang a Shangai.
Appresa perfettamente la lingua cinese, nel 1910 tornò negli USA per laurearsi in letteratura inglese. Nel 1917 sposò John Lossing Buck, missionario come suo padre, e lo seguì di nuovo in Cina dove rimase fino al 1927, insegnando letteratura inglese all'Università di Nanchino.
Nel 1928, separatasi dal marito, tornò in America da sola e nel 1930 pubblicò questo libro, il primo in assoluto, seguito nel 1931 da La buona terra che le valse il premio Pulitzer. Il successo fu immediato e vastissimo aiutato anche dall'abilità promozionale dell'editore Richard J. Walsh, che sposò, in seconde nozze, nel 1935.
La carriera della Buck (il cognome del primo marito fu conservato per motivi professionali) è costellata di successi letterari e di premi invidiabili. Nel 1938, infatti, le fu assegnato il Nobel per la letteratura e nel 1950 venne invitata a far parte dell'American Academy of Arts. Che volete di più?
Alcuni altri successi della sua nutritissima produzione letteraria, per chi volesse andare avanti, sono Figli (1932), L'esilio (1935), il famigerato Questo indomito cuore (1938), Stirpe di drago (1942), La saggezza di Madame Wu (1946), Il fiore nascosto (1952), Mandala (1970).
Sono tutti libri che, con un po’ di pazienza, si possono trovare o nell'usato della vostra città o nelle diffusissime librerie on-line come Bol.it, Ibs.it, comprovendolibri.it, gullivertown.com ecc.
Anche i libri delle autrici prima citate sono un pò difficili da trovare nel nuovo perchè le case editrici ne hanno bloccato la pubblicazione. Consiglio perciò di provare direttamente in internet o nell'usato.

Buona lettura a tutti.

9 commenti:

  1. Leggendo il post, arrivata a "La prima moglie" mi è venuto (come si suol dire) il magone.....che tristezza....Caspita, sei sempre imegnatissima e trovi anche il tempo di aggiornare il blog, altro che Wonder Woman!!! Ciao e buona giornata.

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  2. Ma lo sai che sei bravissima Lena !!! sono belli questi racconti...ciao a presto....

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  3. Hai poi sentito Loris? Spariti, da un giorno all'altro, non li ha più trovati, resta da capire chi e perchè li abbia rimossi, se "d'autorità" per qualche violazione del regolamento o se qualche str***o ha voluto fargli questo brutto scherzo....
    Lui ha scritto per avere spiegazioni, spero che gli rispondano presto e in modo esauriente

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  4. ``°`º¤ø,¸¸,.•**•.¸(¯`•.¸(¯`•.¸CORONA... hanno risolto il mio inghippo¸.•´¯)¸.•´¯)¸.•**•.,¸¸,ø¤º°`*`°``

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  5. Ciao Lenuccia...questa è la risposta che mi ha mandato lo staff di Google...

    < Gentile Loris,
    Ti ringraziamo per i messaggi che ci hai scritto. Abbiamo controllato le impostazioni del tuo account e siamo stati in grado di trovare la causa dell'errore. Il problema dovrebbe essere già risolto ed i tuoi due blog dovrebbe essere nuovamente visibile ai rispettivi indirizzi.

    Ti preghiamo di contattarci nuovamente in caso avessi bisogno di ulteriore assistenza.

    Cordiali saluti,
    Il team di Blogger >

    Buonanotte...e ...mandi mandi ...Loris :-*

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  6. Ti ho detto che non me l'hanno detto..., ...solo che c'era un errore e che ora è risolto...ed io nun sacciu nada... , ...ma oggi...per due volte...nella mia bacheca ho trovato una scritta in cui si dice che ...< questo blog sta violando i Termini di servizio di Blogger ...e di contattare il servizio di assistenza..., ...cosa che ho fatto e ora aspetto..e nel mentre butto dentro tutto quel che rimane dei rapporti di Dooyoo (ancora uno) e di Ciao (ancora un paio)... , ..mi dicessero cosa non va ....così io elimino...e mi elimino....per chè son stuf... , ...buonanotte...e...mandi mandi ...Loris...

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  7. Ciao buonissima domenica ..anche se oggi fa veramente freddo....lo sai che mi stai facendo conoscere una realtà molto bella..tramite i tuoi racconti..

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  8. Ciao ... ho inserito nuovamente il codice per il commento perché mi arrivavano link spam…così li freno un poco…almeno quelli spediti in automatico.., ..e ora mi dedico solo per il blog dei minerali… e il post Smithsonite l’ho spedito erroneamente in sauvage27… , ..buona domenica..e …mandi mandi …Loris…

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