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martedì 19 febbraio 2008

IL VIAGGIO DI UN SECOLO

LUNA DI PRIMAVERA "UN ROMANZO DELLA CINA", recita il sottotitolo, è, naturalmente, un libro ambientato in Cina.
"Ci risiamo! Un'altra volta con la Cina! Sarà una fissa per questa qui!", mi sembra già di sentirvi dire. Ma ormai dovreste saperlo, non vi chiedo più scusa perché sapete già che sono letteralmente persa per la cultura cinese e per libri meravigliosi come quelli che ho già descritto. Lo stesso vale per questo romanzo del 1981, opera prima di una scrittrice, Bette Bao Lord, dal grande talento narrativo, dimostrato, in seguito, anche con altri libri come IL CUORE DI MEZZO, suo secondo romanzo, e con VOCI DI PRIMAVERA, una raccolta di memorie, unici altri suoi libri, da quello che mi risulta, pubblicati in Italia.
Il grande talento narrativo e l'impegno dimostrati da questa scrittrice, già alla prima fatica, sono pari a quelli di un'altra grande scrittrice cino-occidentale, di cui presto recensirò uno dei suoi più riusciti romanzi (forse tra i più impegnati politicamente). Alludo ad Han Suyin e al suo straordinario romanzo-denuncia FIN CHE VERRA' IL MATTINO.
Se però Han Suyin è più dura contro la politica, prima del Kuomintang di Chang Kai-Shek, e poi col Comunismo di Mao, Bette Bao Lord, nel suo libro risulta essere più pacatamente velata, più morbida e dai toni più smorzati.
Ma soffermiamoci su LUNA DI PRIMAVERA questa volta. Il tempo per commentare gli altri libri di questa autrice, così come per quelli di Han Suyin, lo troverò più in là, siatene certi, perché è, questo, un genere letterario che adoro (la Cina e la sua storia)!

LUNA DI PRIMAVERA è uno dei romanzi cinesi più recenti e, anche se risale già al 1981, può essere annoverato in quel filone di classici della denuncia politica cinese, colti ed eleganti, raffinati e delicati, come solo gli autori di questo affascinante e misterioso paese sanno essere.
La vicenda si snoda tra gli ultimi decenni dell'impero e l'inizio del disgelo della guerra fredda, cioè tra il 1892 e il 1973, quando alla presidenza degli Stati Uniti soprassedeva Henry Kissinger, il quale iniziò, primo statista del suo paese, ad avere contatti (timidissimi) con la Cina di Mao, post Rivoluzione Culturale (1966), grazie ad un viaggio segretissimo a Pechino. Ma questa è un'altra storia. E' ora che entri nel vivo di LUNA DI PRIMAVERA, perché oltre al periodo storico, c'è da descrivere anche il contenuto del libro, senza guastare il gusto della sorpresa contenuta nella trama e nel suo finale.
La vicenda ha il suo incipit a Sữchow, una ridente città del sud della Cina, quando Luna di Primavera, la protagonista appunto, è solo una bimbetta che, a 5 anni, capricciosa e intelligente, darà già modo agli adulti di capire che è una vera bomba ad orologeria ancora implosa, e solo assopita, la quale, avrebbe lasciato traccia di sé in tutti i frammenti scagliati dalla violenza se fosse esplosa.
Nata in una grande famiglia mandarina di letterati, il ceto nobile di allora, Luna di Primavera imparerà a leggere e scrivere, contrariamente a ciò che prevedeva la tradizione cinese per le bambine, grazie ad uno zio paterno reduce dagli studi in America (usanza molto di moda nella Cina di fine impero) e, suo malgrado, si sottoporrà alla disumana tradizione di fasciarsi i piedi, con l'intento di fermarne la crescita per farli restare per sempre piccoli e "graziosi" come due "gigli dorati"
A 16 anni sposerà un giovane letterato del nord (di Pechino), Felice Promessa, scelto appositamente dallo zio di cui sopra, reduce anch'egli come il parente della sposa, da studi in occidente. Il giovane è, a sua volta, figlio di un letterato di una grande e nobile famiglia, da sempre al servizio dell'imperatore, anche se sarebbe il caso di dire, dell'imperatrice vedova e madre dell'inetto sovrano dell'epoca, pesantemente manipolato dalla genitrice.
A due anni dal matrimonio, Luna di Primavera darà al marito una splendida figlia, Giada Lucente, che il padre, per una serie di circostanze, non conoscerà mai.
Siamo nel periodo xenofobo, caratterizzato dalla cruenta rivolta dei Boxer, che non tollerava, sul suolo cinese, né stranieri, né cinesi in contatto con l'occidente e i diavoli stranieri, considerati, per questo, dei traditori. Una rivolta, questa, che sarà soffocata in fiumi di sangue innocente versato da entrambe le fazioni.
Tornata a Sữchow, Luna di Primavera ritroverà negli ombreggiati cortili della sua splendida dimora, la Pagoda d'Inchiostro, la famiglia di un tempo, più la moglie dello zio anziano, divenuto ormai il Venerabile del Clan dei Chang; i due figli di lui, più un orfanello adottato, Venti d'Agosto, che avrà, nel romanzo, un ruolo, se non da protagonista, ma almeno fondamentale.
Gli anni passeranno e a Luna di Primavera capiterà di divenire di nuovo madre, questa volta di un maschio, che con la sua vita s'incrocerà in modo singolare e del tutto diverso dagli schemi convenzionali. Non rivelerò i particolari, poiché vi rovinerei, cari amici, il piacere di leggere questo bel libro. Mi limiterò solo a dire che essendo il romanzo ambientato lungo l'arco di quasi un secolo, le vicissitudini affrontate dalla protagonista, per prima, e di tutti gli altri, poi, risulteranno strettamente legate alle vicende politiche come la caduta dell'impero, la proclamazione della repubblica, da parte di Sun Yat-Sen, la fondazione del Kuomintang e del partito comunista.
Entrambi i figli di Luna di Primavera vivranno in prima persona e sulla propria pelle l'evolversi degli eventi e, se una diverrà un'attivista politica assieme al marito, l'altro sposerà una giornalista americana ed emigrerà, nel 1947, negli USA, proprio per salvarsi dalla furia impazzita della guerra civile.
Il destino, con i due fratelli, opererà in modo diverso e…Sta a voi, amici lettori, adesso scoprire che cosa ha riservato loro. Qui dirò soltanto che la protagonista, Luna di Primavera, sin dalla gioventù, saprà di essere destinata a vivere una vita molto lunga e che riuscirà a vedere, contemporaneamente, cinque generazioni della sua famiglia riunite sotto i suoi occhi, evento del futuro che aveva appreso, in gioventù, grazie ad una profezia rivelatale dalla nonna paterna, la quale profezia, arrivata a 90 anni suonati, non credeva più di poter realizzare, ma che grazie al figlio, all'improvviso, avrà la fortuna di vedere.
Che dire di più su questo bel romanzo? Niente, credo, perché, ripeto, se aggiungessi qualcosa, di sicuro rovinerei la sorpresa di quanti si sentono invogliati a leggerlo.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Le altre cose che ci sono da aggiungere riguardano l'ambientazione del libro, perfettamente calato nell'atmosfera del luogo e nell'epoca storica in cui è stato ambientato, anzi mi sembra più giusto scrivere, nelle "epoche" storiche, visto a quali numerosi e frequenti cambiamenti è stata soggetta la Cina nel giro di pochi decenni, nel secolo appena trascorso.
L'aspetto politico-storico, però, secondo il mio punto di vista, nonostante il romanzo percorra un lungo arco temporale, non è molto approfondito dall'autrice, e ciò lascia il lettore a bocca asciutta e, quindi, con la curiosità riguardante gli eventi storici, poco soddisfatta.
Sono trattati, è vero, tanti eventi, ma mai approfonditi a dovere; un esempio di questa pecca può essere rappresentato dall'episodio riguardante il ritorno del figlio di Luna di Primavera in Cina, nel 1973. C'è solo un vago accenno a ciò che riguarda una vicenda politica di portata internazionale così importante. Bette Bao Lord liquida con poche righe un evento che avrebbe bisogno di un po' più di spazio, senza troppo dilungarsi, per poter essere compreso dai lettori, soprattutto da colui che è a digiuno di storia cinese.
Anche i personaggi, tranne quello della protagonista nei primi decenni di vita, non sono molto approfonditi: vi si ritrova una marea di personaggi più o meno importanti, di cui non è tratteggiata a sufficienza la personalità, né tanto meno le vicende che hanno vissuto. La seconda metà del romanzo è, infatti, quasi un mero elenco di avvenimenti con nomi e poco più, se non fosse per certe pittoresche descrizioni dei posti e delle situazioni vissute da essi, che sembrano far vivere al lettore, in prima persona, la vicenda: segno che il talento narrativo dell’autrice è presente. Probabilmente il libro, in origine, era più corposo, sarà stato poi ridotto a causa della mole, per cui risulta, a mio avviso, trattato troppo sinteticamente: troppe vicende e troppi personaggi che si affollano non trasmettono quel respiro ampio che invece è riconoscibile nei libri di Han Suyin.
L'aspetto più positivo di questo romanzo sembra essere quello delle descrizioni folkloristiche e tradizionali della terra di provenienza della scrittrice, come la descrizione di tutte le usanze legate alle circostanze dell'organizzazione di un matrimonio, degli abiti e dei colori appositi. E' superbo, infatti, il modo in cui vengono descritte certe scene colorate, per lo più di rosso, come l'abito della sposa o le superstizioni legate alla scelta dello sposo. Sono, queste, delle curiosità impagabili da assorbire come una spugna, che difficilmente potremo apprendere al di fuori di un libro: chi conosce i cinesi e li ha frequentati, anche solo per un brevissimo lasso di tempo (è sufficiente anche la frequenza nello stesso ristorante per un certo periodo), sa quanto siano schivi e riservati su queste cose. Essi non vi parleranno mai del culto degli antenati, né di cosa hanno attraversato durante il periodo maoista (coloro che lo hanno vissuto).
Una volta, infatti, con una bravissima massaggiatrice, con cui ero entrata in confidenza, proprietaria, del ristorante che, frequentavo, prima che mettessero in vendita l'immobile dov'era sito il locale, mi volli spingere più in là, su un terreno minato e, azzardai a dire che Mao non aveva fatto il bene che si sosteneva alla Cina, anzi l'aveva messa maggiormente in ginocchio, grazie alle sue idee assurde come quella della requisizione del metallo e della conseguente bollitura, a carico di ogni famiglia, all'interno della propria abitazione. Dedussi di fronte all'amica cinese, quindi, che Mao era pazzo se pretendeva certe cose dalla popolazione. Subito vidi negli occhi della donna uno sguardo allarmato, ma di rassegnata accettazione: sapevo che se avessi detto delle cose simili in Cina, compreso chi mi ascoltava, era passibile di un processo per direttissima, con conseguente pena severa (se non addirittura la condanna a morte), a cui segue, in genere, un'aspra e cavillosa autocritica per la riabilitazione. E l'autrice ne sa qualcosa, visto che è avvocato difensore di un'apposita associazione per i diritti dei rifugiati politici delle minoranze etniche presenti in America. Infatti, Bette Bao Lord, in calce al romanzo in esame, ha aggiunto una postfazione in cui fornisce ampi cenni autobiografici e spiega che lo spirito che anima la sua opera è lo stesso che animò lei durante la permanenza nel paese natìo, al fianco del marito, Winston Lord, ambasciatore americano in Cina (già collaboratore diplomatico di Henry Kissinger, dal quale fu inviato per ricucire i rapporti politici tra i due paesi; occasione che rappresentò il primo viaggio in patria per l'autrice, all'età di 35 anni), tra il novembre 1985 e l'aprile 1989.

CENNI BIOGRAFICI
Pertanto, tornando alla disamina del libro, la scrittrice spiega, nella postfazione, che “Lo spirito di LUNA DI PRIMAVERA vive in quel viaggio, abbraccia i titoli dei giornali, gli slogan comunisti, i principi occidentali, il divario culturale, l'isolamento politico e le barriere linguistiche fino a raggiungere il cuore e i pensieri del mio clan” (pag. 252). Sono parole chiarissime che non necessitano di ulteriori commenti.
A questo punto mi sembra opportuna qualche notizia biografica in più, rispetto a quelle fornite dall'autrice nella postfazione del libro, nella quale ci dice, si, la data (3-11-1938) e la città di nascita (Shanghai), ma non chiarisce il motivo per cui si recò negli Stati Uniti all'età di 8 anni. Perciò questo ve lo dirò io.
Il trasferimento dalla Cina agli USA, nel 1947 avvenne in piena guerra cino-giapponese, quando suo padre, un ingegnere con una formazione britannica, fu inviato, grazie a questi studi, dal governo cinese (Kuomintang), ad acquisire nuove conoscenze tecnologiche. Ma nel 1947 la famiglia Bao rimase, nel paese che la ospitava, come rifugiata politica, perché Mao Zedong e gli eserciti comunisti avevano vinto la guerra civile contro il Kuomintang di Chang Kai-Shek, e chi più di una famiglia mandarina era appetibile per essere torturata e bollata come sporca filo-imperialista? Meglio rimanere dove ci si trovava. Il destino, infatti, riserverà, in quella terra, l'incontro della giovane profuga col futuro marito e alleato di battaglie, Winston Lord. I due s'incontrarono precisamente presso la Fletcher School of Law and Diplomacy, un'istituzione molto simile a quella universitaria qui in Italia, da cui uscirono entrambi con una laurea in giurisprudenza.
Sarà proprio questo titolo accademico a permettere a Winston di divenire diplomatico e, a Bette, avvocato difensore dei diritti umani.
Tutte le esperienze della propria infanzia di immigrata cinese nell'America del dopoguerra, saranno narrate nell'autobiografia, destinata ad un pubblico infantile, intitolata THE BOAR AND JACKIE ROBINSON (non pubblicata in Italia), nella quale sono descritte anche molte delle sue frustrazioni per imparare l'inglese e per venire accettata dalle sue compagne di scuola.
Attualmente, la scrittrice-avvocato si dedica, oltre alla scrittura e alle consulenze televisive sulle principali reti televisive americane, anche alla difesa delle minoranze etniche più deboli, mediante un'organizzazione voluta e fondata da Wendell Wilkie ed Eleanor Roosvelt nel 1941, cioè la Board Trustees of Freedom House, no profit e nopartisan, dedita quindi alla divulgazione della democrazia nel mondo.

LE OPERE
Il primo romanzo di Bette Bao Lord, LUNA DI PRIMAVERA appunto, bestseller internazionale, le è valso la nomination dall'American Book Award, quale miglior primo romanzo.
Il secondo romanzo, invece, fu scritto, dalla nostra autrice, a 15 anni di distanza dal primo exploit. E'stato intitolato, in Italia, IL CUORE DI MEZZO (The middle heart). In questo secondo fortunato romanzo vengono, ancora una volta, affrontati i drammatici aspetti che hanno caratterizzato la Cina maoista, col pretesto della storia narrata nel romanzo, fino a giungere ai fatti di piazza Tienanmen, nel 1989, al cui massacro la scrittrice assistette impotente, durante il mandato diplomatico del marito in Cina.
Ma Bette Bao Lord è autrice anche di altri libri, che in Italia non sono stati tutti tradotti e pubblicati come la biografia EIGHT MOON, insieme al già citato IN THE YEAR OF BOAR AND JACKIE COLLINS. Mentre per i tipi della Mondadori è uscito un libro di memorie dal titolo originale di LEGACIES, il quale in italiano è stato tradotto come VOCI DI PRIMAVERA, forse per richiamare alla memoria l'eco della prima e più conosciuta opera di questa autrice.
In VOCI DI PRIMAVERA sono raccolte le testimonianze autentiche di alcuni esponenti di varie classi sociali: l'attrice, il contadino, il militare, il professore universitario, ecc., tutte figure accomunate da una cosa sola: la vita resa impossibile dai feroci eventi politici, che si sono spinti fino al tentativo estremo di cancellare l'identità del popolo cinese.
Le persone che hanno raccontato a Bette Bao Lord le peripezie attraversate non sono state cercate dalla scrittrice, bensì si sono offerte spontaneamente a lei, a cui hanno espressamente richiesto la stesura di questo drammatico documento di verità.
Non è facile trovare VOCI DI PRIMAVERA, perché è un libro che, nonostante l'enorme interesse che può suscitare, non è stato più ristampato, per cui, per procurarvelo, o per lo meno, se siete interessati a leggerlo subito, potete sempre rivolgervi alle biblioteche della vostra città, come ho fatto io e magari fotocopiarvelo per uso personale, in attesa di vedere se qualche libreria on line, riprenderà la vendita o se qualche venditore di ebay lo metterà a disposizione. Altrimenti, potrete sempre rivolgervi a rivendite di usato on line.
Stesso discorso vale anche per IL CUORE DI MEZZO; mentre per LUNA DI PRIMAVERA, in genere, non ci sono problemi, anche se dichiarato fuori catalogo: io lo trovai a Milano, sulla bancarella dei libri usati presso l'entrata della stazione centrale, ma su siti come ebay è sempre più o meno presente.


CONCLUSIONI
Giunti fin qui (chi ha avuto per lo meno il coraggio di arrivarci), facendo un riesame degli elementi riportati, non mi sembra necessario aggiungere altro, per cui non mi resta che augurarvi una buona lettura e un buon "viaggio" nella Cina di B.B. Lord, dalle cui opere, vi assicuro, non rimarrete delusi.
Grazie a tutti per l'attenzione e la pazienza, un cordiale saluto dalla vostra amica.

BIBLIOGRAFIA
- Wikipedia.com (per le informazioni sulla biografia)
- Luna di Primavera, Mondadori, 1981
- Il cuore di mezzo, Mondadori
- Voci di primavera, Mondadori

19 commenti:

  1. una descrizione veramente impeccabile, ma io veramente non sono una che legge tantissimo anzi il contrario. Ho invece mia figlia che divora libri in una maniera spaventosa e non so come fa.

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  2. Anch'io leggo pochissimi libri, purtroppo...La figlia dell'amica Maria ha una grande virtù; oggi è difficile trovare giovani a cui piace la lettura.
    Complimenti per l'ottimo lavoro che hai compiuto in questo post. Blog interessante...
    A presto ;-)

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  3. Non capisco perchè non ti venivano visualizzati ieri sera i commenti che inserivi sul mio blog. Alla fine ne ho trovati tre di fila.....

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  4. Buongiorno Lena...vedo che tu leggi anche per me....continua farlo che sei in gamba ! Buona giornata

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  5. Ciao, io sto leggendo un libro che non mi "prende" per nulla...che tristezza, mi capita così raramente! Sai che una delle mie più care amiche è nata l'11/9, come te? Io invece sono nata il 13/9, per poco .....accipicchia! Ma tu di che anno? Ciao.

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  6. ciao carissima!!!passo per ringraziarti delle tante visiti che mi fai sempre!!!io non riesco ad essere cosi presente!!!per vari problemi di tempo!!ti chiedo scusa!!!!appena potro lo faro!!!ciao,un abbraccio.

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  7. molto interessante, ignoravo del tutto questa scrittrice. Io sono una lettrice compulsiva e me lo segno; poi ti farò sapere le mie impressioni
    marina

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  8. non so se mai lo leggerò, però sempre presente sul tuo blog sarò. Ciao ciao

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  9. ottima descrizione.......ti lascio il mio link:
    http://cucinalamiapassione.blogspot.com/
    Ti aspetto.
    Ciao!
    Maddy.

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  10. E' un piacere vedere l'apprezzamento per il mio blog...Ho appena inserito il tuo blog tra i blog amici...

    A presto ;-)

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  11. Ciao cara e grazie mille per i commenti che mi hai lasciato...............che bello avere il marito cuoco......sai quanti manicaretti ti cucinerà!!!prima o poi sicuramente ti chiederò qualche ricettina.
    Ciao e alla prossima.

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  12. Come sempre non capisco una cippa.....riguardo ai compleanni (beh, non è che per il resto...). Buona serata a te e a tuo marito. Ciao.

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  13. Luna di Primavera.....ce l'ho...ce l'ho....ce l'ho... l'ho letto e mi è piaciuto molto... , ...buon inizio di settimana... mandi mandi ...Loris...

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  14. Ciao Lena , tu arrivi ed io vado a nanna....^__________^

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  15. Grazie di essere passata e buon inizio settimana!
    Maddy

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  16. Ciao Lena, ti ho aggiunto tra i favoriti di technorati, anche se non ho ancora capito bene come funziona......a presto!
    Maddy.

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Lasciatemi un piccolo segno del vostro passaggio, sarà graditissimo. Grazie.